Conosco un uccellino
Carino, proprio carino
Sta nella bocca di un gattino
Ma non ti spaventare
Mica se lo vuole mangiare!
Lo porta sempre a spasso
Che l’uccellino inciampò in un sasso
E si ferì le alucce
Allora incontrò un gatto con la babucce
E quello si intenerì e se lo prese nella bocca piano piano
Ma cosa ci fai tutto solo?
Mi sono trovato ferito
E tutti sono andati via che è tempo di migrare
ma io non riesco, non posso volare
non è una buona ragione, disse il gattino
per lasciarti solo a zoppiccare.
L’uccellino pianse un pochino
Che tra tutti i suoi simili proprio nessuno lo aveva curato
Come ti chiami? Chiese al gattino
Mi chiamo Martino.
Che cosa facciamo?
Che cosa vuoi fare?
Andare a casa.
E allora andiamo!
Cammina cammina
Di strada ne fecero insieme
Di tutti i tipi, colori e profumi
Fecero un viaggio lungo tutto il mondo.
Ecco adesso sei arrivato, dai muoviti
Sei anche guarito
Ma io non sono sicuro
Devi solo provare ad essere ciò per cui sei nato
Con un grosso sospiro l’uccellino si fece coraggio
e le alucce si mossero
sempre piano piano
ecco ecco, hai visto? Cinguettò contento
certo certo, dovevi solo provare
mica è facile se fai finta di dimenticare
dai andiamo, disse l’uccellino
dai dai, Martino
ma io non sono a casa mia, devo andare via.
L’uccellino pianse tanto
E Martino si tolse le babucce e gliele mise sullle alucce
Quando avrai freddo ricordati che non sei solo
E che io ti aspetto
Aspetto sempre il tuo volo.
p.s. La settimana di San Martino esiste davvero e la
leggenda narra che il santo chiese a Dio di ritardare l’autunno di una
settimana per permettere agli stormi di migrare e sopravvivere.
... ma che bellissimissima filastrocca *__*
RispondiEliminami piace troppissimo!!!
l'uccellino che piange *_____* mi mette tanto calore nel cuore
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