domenica 4 novembre 2012

ogni mattina.

Non lo so, sarà che fuori piove e a me piace da morire quando fuori piove. Stai qui, con me, sotto le lenzuola calde dei nostri corpi. Stai qui, accanto a me, sopra i cuscini caldi dei nostri sorrisi di prima mattina. E' tutto molto semplice e non sto sognando. Ti alzi prima di me, sai che mi piace sentire l'odore del caffè. Mi sveglio subito dopo. Ma ti aspetto. Aspetto che compi i tuoi piccoli gesti, rituali che ti fanno stare un po' tranquillo. Ti riempiono il primo pensiero bello della giornata. E io non potrei essere più felice. Sono io quel pensiero. Mi volto verso la finestra enorme che si affaccia solo sul cielo scuro e le punte degli alberi. Siamo così in alto che non avrei mai creduto avresti accettato di viverci. Ma hai detto sì. E un pochino sei cambiato. Per te , con me. E lo sono anche io. Ecco, ti avvicini "la smetti di scrivere?" sorridi, sai già che non sarebbe possibile. Io scrivo sempre. Anche nella testa, quando tu mi baci, mi rubi l'inchiostro, ma te lo concedo. Mi piace anche questo, che mi fai sentire una pagina bianca ogni giorno. No, non ogni giorno. Ad ogni bacio. No, neanche solo ad ogni bacio. Ad ogni tuo, intenso, sguardo.
Mi manchi. Mi manchi sempre, anche quando ti ho vicino mentre dormi, e ti catturo il fiato con la mani e me lo metto sulla guancia.
Mi manchi. Mi manchi sempre, anche quando ti penso così intensamente che mi viene mal di stomaco e a lavoro pensano che io abbia la gastrite.
Mi manchi e
Mi manchi.
E ti amo. Come si amano le cose di cui sai di non poter fare più a meno.
Ti amo anche perché so che desideri ogni piccola cosa di me, ma non me la chiedi mai. Che certe volte penso persino che ciò che faccio e scrivo e penso non ti piaccia affatto. Io creo tutti i mondi possibili e tu già li possiedi, che non esisterebbero se non ci fossi stato tu, questo devi ricordarlo sempre. Anche quando ti manco. Anche quando ti mancherò. E mancherò ai tuoi abbracci e alle tue mani. E ai tuoi occhi...
non piangere amore, non piangere sennò piango anche io. Potremmo allagare la città più della pioggia con il nostro dolore. Non piangere, non piangere. Oppure facciamo così: quando piango io mi tieni a galla tu e poi facciamo il contrario, che se entrambi franiamo, riempiamo solo la casa di polvere e chi la pulisce poi...
Dai sorridi, amore, sorridi quando vedi l'alba che colora il giorno.
Sorridi, quando pensi a me, me lo prometti?
Che voglio che ci portiamo dentro come una mamma porta felice il dolce peso dell'attesa.
Raggiante.
Dammi la mano, adesso, baciami, e riscriviamo tutto daccapo. Ancora e ancora e ancora.

c'è una distanza di te che non colmerò, e va bene così, sono spazi tuoi. io intanto, riordinerò la nostra stanza, abitando il luogo dell'attesa. ti lascio la chiave dentro la pianta senz'acqua, così avrai da fare, mentre starai là, ad aspettare.

1 commento:

  1. "E ti amo. Come si amano le cose di cui sai di non poter fare più a meno."

    dipingi anche con le parole :)

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