sabato 2 marzo 2013

Pietre magiche

E' una di quelle vite che non sono flussi di parole ma attriti con l'asfalto, e ti dici, maledizione dovrebbe essere tutto così, tutto dovrebbe scorrere addosso, fare un giro intorno al cuore e tornare indietro al punto di partenza: tu, una vita come un flusso cosmico che alimenta se stesso.
Ma non va proprio così, la vita è più come un insieme di sassi, e tu dici, cazzo mi sono presa una storta alla caviglia, e infilando il tacco nel modo sbagliato cade anche la borsa lasciata aperta per distrazione. Come risultato si rovesciano tutti i sogni; si perdono nella terra che inghiotte tutto e non restituisce più niente. Così perdi. Perdi l'equilibrio, il tacco della tua scarpa preferita e i tuoi sogni: sempre tu.
La cosa peggiore è che ti smagli anche le calze, ti accorgi dell'odore ramato del sangue e piangi un po'. Ti dici che non puoi farci niente per quei sogni, che nessuno potrà mai restituirli e allora ti rialzi, sola con il tuo tacco rotto. Getti la scarpa, chiudi la borsa e ricominci a camminare. Ti dimentichi di aver desiderato che la tua vita fosse liquida, che come una corrente potesse avvolgerti e spingerti un po' più in là delle tue paure. Dimentichi. Le cose cambiano tutte in una volta però, e proprio quando ti sei guadagnata un'altra borsa e un altro paio di scarpe, accade la magia: qualcuno ti regala un sasso.
A quel punto piangi di nuovo ché da qualche parte s'è rotto qualcosa, il sasso è stato lanciato dentro di te e ha fatto breccia.
Ecco, è così che succede, è proprio così che uno ti restituisce ciò che avevi dimenticato di desiderare: il sasso che era stato un inciampo è divenuto la tua nuova base di partenza. 

 

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