E' una di quelle
vite che non sono flussi di parole ma attriti con l'asfalto, e ti
dici, maledizione dovrebbe essere tutto così, tutto dovrebbe
scorrere addosso, fare un giro intorno al cuore e tornare indietro al
punto di partenza: tu, una vita come un flusso cosmico che alimenta
se stesso.
Ma non va proprio
così, la vita è più come un insieme di sassi, e tu dici, cazzo
mi sono presa una storta alla caviglia, e
infilando il tacco nel modo sbagliato cade anche la borsa lasciata
aperta per distrazione. Come risultato si rovesciano tutti i
sogni; si perdono nella terra che inghiotte tutto e non restituisce
più niente. Così perdi. Perdi l'equilibrio, il tacco della tua
scarpa preferita e i tuoi sogni: sempre tu.
La
cosa peggiore è che ti smagli anche le calze, ti accorgi dell'odore
ramato del sangue e piangi un po'. Ti dici che non puoi farci niente
per quei sogni, che nessuno potrà mai restituirli e allora ti
rialzi, sola con il tuo tacco rotto. Getti la scarpa, chiudi la borsa
e ricominci a camminare. Ti dimentichi di aver desiderato che la tua
vita fosse liquida, che come una corrente potesse avvolgerti e
spingerti un po' più in là delle tue paure. Dimentichi. Le cose
cambiano tutte in una volta però, e proprio quando ti sei guadagnata
un'altra borsa e un altro paio di scarpe, accade la magia: qualcuno
ti regala un sasso.
A
quel punto piangi di nuovo ché da qualche parte s'è rotto qualcosa,
il sasso è stato lanciato dentro di te e ha fatto breccia.
Ecco,
è così che succede, è proprio così che uno ti restituisce ciò
che avevi dimenticato di desiderare: il sasso che era stato un
inciampo è divenuto la tua nuova base di partenza.
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