venerdì 18 maggio 2012

Tutuuuu (non è un trenino per bambini), ma una caduta per adulti.


Rimanete in attesa. State per essere trasferiti.  (canzoncina spensierata)

Ecco, questa frase dalla voce metallica, mi ha fatto pensare. Divagare, come mio solito.

Mi sono proiettata nella cornetta del telefono, e scomposta fino all’atomo,  mi sono vista cadere a velocità luce lungo il filo della corrente. Il viaggio appariva ai miei occhi come un trip multicolore, impossibile da catturare. Come me. Premere sull’accelleratore fa questo effetto, non vedi più niente intorno. Sei solo tu e il viaggio.

E quand’è che premi? Di solito per emozioni forti: paura,  delirio, passione per qualcosa o per qualcuno.

E vai vai vai come se non ti dovessi mai fermare, in effetti mi sa che sto andando pure mentre scrivo, ma il fatto è che lo schianto arriva. Ti frantuma le ossa, ti attorciglia un intestino già incasinato di suo, ti ferma il cuore.

E tu sei in apnea per tutta la caduta.

Il cervello è l’unico che non ne vuole sapere di stare in stand-by. E cazzo, tu pensi di tutto: con chi va a letto, come fregare il posto che volevi fosse tuo, come anticipare un collega per ottenere la promozione, come riuscire a … boh, metteteci quello che volete, è lo stesso.

Il cervello non pensa, tritura, assorbe,  e scarica. E tu fai sesso  (l’amore per i più sensibili), corri, nuoti, salti e via così.

Scarichi, insomma.

Rimanete in attesa.

Rimanici tu, che io sono frenesia, droga mai tagliata. Purissima.

State per essere trasferiti

Dal cervello al cuore alle braccia alle gambe alle dita.

E su.

E giù.

Circoli, tutto dentro, sei pressione, sangue carne sangue carne.

Cadi in un movimento sinusoidale per tutto il corpo.

Pit stop di nuovo al cervello.

(canzoncina spensierata)

Lalalalalallerò là.

Là dove? Non si sa.

L’importante è andare, vivere. Magari pure, cantare.


Nessun commento:

Posta un commento