venerdì 7 giugno 2013

L'universo, gioca

È stato un accozzarsi di desideri e sogni, attriti di pensieri come pietre che si sfregano l'una con l'altra. Pietre sì, ma di natura diversa; tu levigato dal mare, io aguzza, forgiata nella fiamma del vulcano.
Tutto addosso a te scivola e passa, un po' ti cambia, un po' ti lascia indifferente. Contro di me invece, tutto s'accosta, si ferma, s'incastra. E diviene parte integrante di me.
Certe volte penso che è come se tu perdessi un pezzo di te in questa vita, ogni giorno, ad ogni incontro; mentre io invece mi arricchisco, appesantendomi però.
E allora è successo, non si da bene come, che noi come pietre ci siamo trovati nelle mani grandi dell'universo, che per una volta ha voluto giocare cambiando le regole: vediamo che succede se sfrego due pietre cosi diverse, che scintilla verrà fuori?
Accozzandoci, i miei spigoli sono caduti e si son fatti terra, le scintille della tua pelle liscia l'hanno fecondata di idee nuove. Io carta da disegno, legno da dipingere, tu, tutte le parole , le innovazioni, la creatività.
Questo succede a pensieri e pietre così diverse, caro universo, a questo hai dato origine: un nuovo mondo.
Ma anche così cambiate le due pietre sono state di nuovo separate. In mano all'universo, giocoliere distratto, sono state bistrattate, lanciate in aria, riprese.
Adesso siamo lì, tra dita imperscrutabili attendiamo di tornare chi al mare chi al vulcano, o magari approdare allo stesso luogo, diverso e sconosciuto da quello materno; adunati su un altro punto di partenza. 



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